ADVERTISING

significa pubblicità, è un termine strettamente legato al settore della moda dato che le prestazioni delle modelle e dei modelli vengono utilizzate per pubblicizzare un prodotto, che sia la nuova collezione di uno stilista o una schiuma da barba. E’ spesso associato al termine “campaign” indicando la campagna pubblicitaria.

AGENCY

nel mondo della moda è l’agenzia di modelle e modelli. Ce ne sono in tutto il mondo. In Italia sono concentrate soprattutto a Milano e lavorano principalmente per i clienti moda. Anche a Roma ce ne sono diverse e lavorano molto con le case di produzione e cinematografiche, oltre che per i clienti moda; tanto Milano è la capitale della moda, quanto Roma è quella dello spettacolo e del cinema. Il plurale è “agencies”.
Vedi anche “mother agency” e l’ampia descrizione dell’Agenzia nella sezione dedicata.

BEAUTY

significa bellezza, se riferito ad una tipologia di foto indica il primo piano. Le foto beauty sono usate soprattutto per riprodurre acconciature e make-up particolari. Il plurale è “beauties”.

BOOK

nel suo significato più generale come sostantivo book significa;nel settore moda è un libro fotografico che contiene le foto della modella o modello. Di aspetto elegante e sobrio, può essere di vari colori e può riportare il logo dell’agenzia che rappresenta il modello o la modella. Contiene di solito non più di 40 fotografie. Il plurale è “books”.

BOOKER

dal verbo inglese “to book”, prenotare, deriva questo termine che si riferisce ad un professionista del settore moda. E’ la figura commerciale che lavora nell’agenzia di modelle /i e che ha il compito di proporre e vendere le prestazioni dei modelli ai clienti. Il plurale è “bookers”.
Il booker è una figura a tutto tondo che da un lato si prende in carico la modella o il modello fin dal suo arrivo e dall’altro lavora con gli altri settori per ottimizzare la preparazione della documentazione burocratica o amministrativa necessaria al lavoro dell’agenzia; il booker cura l’immagine della modella/o, fissa il test fotografico per arricchire il book di nuove foto, contatta il cliente o riceve la chiamata del cliente, prepara il contratto di lavoro, fornisce alla modella/o tutti i dettagli del lavoro, comunica in amministrazione i dati dei modelli, del cliente e del lavoro commissionato – in modo che venga emessa una regolare fattura al cliente; se necessario si preoccupa di produrre o far produrre la documentazione utile per i visti di ingresso in Italia di modelli stranieri. Vedia anche nella sezione Agenzia un approfondimento sulla figura del Booker .

BOOKING

come “booker”, anche questo termine deriva dall’inglese “to book” (prenotare). Il sostantivo booking fa riferimento sia alla transazione commerciale effettuata dal booker quando vende le prestazioni di una modella o di un modello, sia al reparto commerciale dell’agenzia di modelle. Il plurale è “bookings”.

BOOKING TABLE

letteralmente significa tavolo booking, è il tavolo di lavoro di grosse dimensioni intorno al quale lavorano diversi bookers, è il cuore dell’agenzia di modelle/i. Oggi si tratta per lo più di un tavolo rettangolare risultato dell’unione di diverse scrivanie dove ogni booker ha il proprio monitor o PC grazie al quale può visionare i dati di modelli e clienti, condivisi in rete per mezzo di software studiati appositamente.
Prima dell’avvento dei computers, i dati di modelle e clienti erano su carta: c’erano la scheda modella/o e la scheda cliente; le schede erano veramente molte e dovevano poter essere consultate con rapidità ed efficienza. Si trattava di un ampio tavolo rotondo intorno al quale potevano lavorare fino a 10 persone, al centro del tavolo c’era una parte rotante divisa in spicchi di diverse dimensioni che contenevano le schede suddette in ordine alfabetico, le riviste della settimana da visionare alla ricerca delle foto dei modelli pubblicate, le guide telefoniche e altro materiale di utilità.
In tal modo al booker bastava far ruotare la parte centrale del tavolo e in un batter d’occhio aveva a disposizione il materiale necessario senza alzarsi e rimanendo al telefono col cliente.

BUST

il termine ha più significati, ma nel mondo della moda significa petto, busto; sul composit della modella indica la misura della circonferenza seno espressa in centimetri e “inches” (vedia alla voce “inch”), l’equivalente sul composit maschile è “chest” (vedi alla voce relativa). Come termine che indica la misura del busto della modella, “bust” non è usato al plurale.

CAMPAIGN

la voce ha diverse possibilità di traduzione; nel settore moda significa campagna, da non confondere con “country”, la campagna nel senso… naturale del termine. Il termine fa riferimento alla campagna stampa o pubblicitaria, rispettivamente “print campaign” e “advertising campaign”, di cui sono protagonisti le modelle e i modelli. Il plurale è “campaigns”.

CASTING

termine importato direttamente dall’inglese, senza usare una traduzione; la traduzione più approssimativa sarebbe provino, ma è più adatto all’ambito pubblicitario/televisivo. Il casting è l’occasione in cui il cliente che commissiona il lavoro e l’aspirante modella/o o attrice/attore si incontrano. Avviene presso la sede del cliente o presso l’agenzia.

CATALOGUE

catalogo, plurale “catalogues”; i cataloghi possono essere di diverse dimensioni, esistono anche dei piccolissimi cataloghi, in inglese “mini-catalogues”, che sono appesi direttamente al capo da acquistare, insieme al cartellino del prezzo, e mostrano eventuali altre varianti dell’articolo o della collezione. Parlando di foto moda, a seconda delle dimensioni, del numero di foto utilizzate per il catalogo e della distribuzione più o meno ampia del catalogo stesso, cambia il prezzo che il cliente dovrà pagare per la modella o i modelli ritratti sul suo catalogo.

CATWALK

passerella, lo spazio lungo il quale si muovono le modelle o i modelli durante le sfilate. Normalmente la passerella è sopraelevata rispetto alla zona dove siede il pubblico della sfilata, ma non sempre è così. Può essere una semplice linea retta o terminare a T. Non sempre inoltre lo stilista sceglie di utilizzare la passerella tradizionale per le proprie sfilate: molti luoghi possono diventare delle perfette “location” per una sfilata di successo: si pensi alla scalinata di Piazza di Spagna a Roma, per anni teatro delle sfilate di Alta Moda italiane. Il plurale è “catwalks”.

CHEST

ha più di un significato ed è usato in molti termini composti; per il mondo della moda ed in particolar modo sul composit dei modelli uomini indica il petto, il torso, la circonferenza del torace espressa in centimetri e in “inches” (vedi alla voce “inch”). L’equivalente sul composit della modella è il termine “bust” (vedi alla voce relativa).

COMPOSIT

insieme al book fotografico è il biglietto da visita del mondo della moda e dello spettacolo. E’ un cartoncino che misura normalmente circa cm 15 x 21 (più o meno la metà di un foglio formato A4, lo standard per le stampanti più comuni); riporta una o più foto, i dati fisici della modella o del modello e i recapiti dell’agenzia, se è prodotto da quest’ultima per i propri modelli.

COLLAR

letteralmente significa bavero, colletto ed anche collare; sul composit dei modelli uomini indica la misura del collo della camicia espressa quasi sempre in “inches” (vedi alla voce “inch”). Con questo significato di misura del collo, il termine non è usato nella forma plurale.

DIRECT BOOKING

letteralmente booking diretto, considerando booking nel suo significato di transazione commerciale. E’ il tipo di booking per cui la modella o il modello, di solito stranieri e di alto livello, vengono scelti in agenzia dal cliente italiano solo sulla carta, cioè senza possibilità di vederli di persona, dato che si trovano all’estero presso le loro agenzie madri o altrove fuori Italia. In questo caso la modella o il modello scelti vengono in Italia solo per effettuare il lavoro commissionato e ripartono subito dopo. Il cliente si accolla le spese di viaggio e alloggio e ogni altra spesa necessaria alla realizzazione del lavoro con i modelli scelti.
Può avvenire anche il contrario, cioè che un’agenzia straniera richieda sul proprio territorio o altrove le prestazioni di modelli gestiti da un’agenzia madre italiana.

DESIGNER

per esteso anche “fashion designer”: è lo stilista (da non confondere con “stylist”, vedi la voce relativa), colui che crea o da il nome alla collezione. L’Italia e la Francia sono la patria dei più famosi stilisti di fama internazionale. Negli ultimi anni si sono fatti strada nel settore moda nuovi stilisti provenienti da altri paesi fra i quali: Giappone, Corea e Turchia. Il plurale è “designers”.

DRESS

abito da donna, talvolta il termine compare sul composit delle modelle seguito da una cifra che indica la misura dell’abito, normalmente però compare solo il termine “size”, taglia.
L’equivalente maschile di “dress” è “suit” (vedi alla voce relativa).

ETHNIC

aggetivo che significa etnico, nella moda indica un tipo di look, di aspetto. Se questo termine è legato all’aspetto di una modella o modello indica che sono di un’etnia diversa da quella del paese dove viene commissionato il lavoro; un cliente italiano che chieda ad un’agenzia italiana una modella etnica per un catalogo di costumi da bagno sta chiedendo che l’agenzia gli proponga delle modelle ad esempio di pelle nera o asiatiche.

EYE

occhio, usato al plurale “eyes” è il termine utilizzato sul composit seguito da un aggettivo per indicare il colore degli occhi della modella o del modello. Per esempio “eyes green” vuole dire occhi verdi.

FACE

volto, viso, plurale “faces”. Una modella o un modello che inizia a lavorare in agenzia è detta/o “new face”, volto nuovo; alcune agenzie ben strutturate hanno il reparto “new faces” che si occupa di promuovere e far conoscere ai clienti i volti nuovi.

FASHION

vuole dire moda in inglese, ma viene ormai usato anche come sinonimo di tutto quello che è in voga e fa tendenza. “Fashion victim”: persona schiava dei dettami della moda. “Fashion show” è la sfilata di moda.

FEE

significa onorario, cachet; è il compenso giornaliero per il lavoro della modella o del modello. Non è una cifra fissa, ma varia col progredire della carriera della modella e anche in relazione al tipo di lavoro.
La new entry in agenzia, la nuova arrivata, avrà un fee molto più basso rispetto alla professionista con al suo attivo prestigiosi lavori e un book ricco di foto importanti.
Il fee della top model è un discorso a parte; c’è una cifra base al di sotto della quale l’agenzia non scende nel proporre la top model e da quella cifra in su i compensi possono variare notevolmente a seconda dell’importanza del lavoro, della eventuale richiesta di un contratto di esclusiva e della durata del contratto (cioè per quanto tempo si intende utilizzare le foto scattate per una determinata campagna).

FITTING

è la prova abiti che segue alla conferma di una modella o di un modello per una sfilata o uno “show-room” (vedia lla voce relativa). E’ una operazione essenziale per il buon esito della sfilata. Quando infatti il cliente conferma un certo numero di modelle per una sfilata ha la necessità di verificare la vestibilità della propria collezione sul corpo di ciascuna modella, così a ciascuna modella verranno dati gli abiti più adatti e verranno effettuate dalle sarte tutte le eventuali piccole modifiche affinchè il capo cada alla perfezione. Il plurale è “fittings”.

FOOT

significa piede, plurale “feet”. Oltre a fare riferimento al piede nel senso fisico, nei paesi anglosassoni e soprattutto negli Stati Uniti, è una unità di misura lineare. Un piede corrisponde a circa 0,3048 cm ed è diviso in dodici pollici (“inch/inches”, vedi alla voce relativa). Nel composit dei modelli la misura dell’altezza è espressa sia in centimetri che in piedi.

HAIR

capelli, chioma, è usato solo al singolare; nel composit è seguito da un aggettivo che specifica il colore dei capelli del modello o della modella. Per esempio “hair brown” significa capelli castani.

HAIR STYLIST

è il parrucchiere, l’esperto di capelli che troverà il giusto look per le modelle e aspiranti tali durante il servizio fotografico. Una espressione tecnica italiana che riassume l’atto del truccare e acconciare una modella è “trucco e parrucco”; è piuttosto facile durante un test sentire chiedere se il protagonista di turno è già stato al “trucco e parrucco”.

HAUTE COUTURE

termine francese che significa alta moda, più usato del termine inglese “high fashion” (vedi alla voce relativa). Si tratta della moda sartoriale con abiti ricercati ed eleganti.
L’alta moda è prodotta per lo più a Parigi, ma anche in Italia, a New York e a Londra. Alcune delle case di moda che producono questo tipo di collezioni sono storiche, come Balenciaga, Chanel e Dior. Gli abiti prodotti sono simbolo di eleganza e raffinatezza, non sono realizzati in maniera industriale, ma ogni collezione ha un alto valore sartoriale, sono spesso prodotti su commissione per clienti di prestigio e personalità di tutto il mondo.
Molte case di alta moda, al giorno d’oggi, producono anche collezioni di prêt-à-porter e accessori. Questo consente loro di allargare le possibilità di guadagno, dato che i capi di alta moda sono riservati a clienti d’elite, mentre il prêt-à-porter è alla portata di un più ampio numero di acquirenti.
L’appuntamento con queste sfilate in Italia è a Roma, a gennaio e a luglio.
Alcuni noti stilisti di alta moda (e non solo): Cristobal Balenciaga, Renato Balestra, Pierre Cardin, Coco Chanel, Christian Dior, Gattinoni, Jean-Paul Gaultier, Christian Lacroix, Thierry Mugler, Emanuel Ungaro, Valentino,Yves Saint Laurent.

HAZEL

come sostantivo indica la pianta o il legno di nocciolo; come aggettivo indica il colore nocciola o marrone chiaro, “hazel brown”; l’aggettivo è usato per descrivere il relativo colore degli occhi sul composit della modella o del modello, ad es: “eyes: hazel” significa occhi color nocciola. Non è usato per indicare il colore dei capelli, marrone chiaro per indicare il colore della chioma è “light brown”.

HIGH FASHION

significa alta moda, più usato il termine francese “haute couture” (vedi alla voce relativa).

HEIGHT

altezza, il termine è usato sul composit dei modelli seguito da un numero che indica appunto l’altezza fisica del modello o della modella; i numeri possono essere riportati in cm, metri o “feet” (misura inglese, vedia alla voce “foot” e le Tabelle di conversione).

HIPS

sono le anche, i fianchi. Il singolare è “hip”, il termine è usato spesso al plurare ed è stato portato alla ribalta nel 2006 dalla cantante colombiana tutta pepe e riccioli Shakira con la sua hit “Hips don’l lie” (i fianchi non mentono): ed è assolutamente vero anche per la moda, la misura dei fianchi è il punto critico della modella che desideri sfilare in passerella. Nel composit della modella il termine indica la circonferenza dei fianchi e accanto al termine hips viene riportata la misura in cm o “inches” (vedia lla voce “inch”).

INCH

significa pollice (non quello della mano!); unità di misura di lunghezza usata nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti. Il plurale è “inches”, l’abbreviazione “in”. A parte l’essere molto usato nel settore tecnologico, questo tipo di misurazione è utilizzato nei composit dei modelli per indicare praticamente tutte le misure fisiche, tranne l’altezza e le scarpe. Accanto alle misure espresse in centimetri, ci sono sempre quelle espresse in “inches”. Un “inch” equivale più o meno a 2,5 centimetri.
Facciamo un esempio del composit di una ipotetica modella: Altezza 1,78 – Seno 89 – Vita 61 – Fianchi 90 – Scarpe 41 – Occhi azzurri – Capelli castani Height 5’10” – Bust 35 – Waist 24 – Hips 351/2 – Shoes 10 – Eyes blue – Hair brown.

INSEAM

termine americano che indica la misura del pantalone interno per l’uomo, usato nel composit dei modelli più spesso del termine equivalente inglese “inside leg”. La misura è espressa in centimetri e in “inches” (vedi alla voce “inch”).
La misura del pantalone interno va presa a pantalone indossato appongiando un capo del metro all’altezza del cavallo e tirando il metro fino al punto in cui il pantalone tocca la scarpa.

INSIDE LEG

termine inglese che indica sul composit dei modelli (uomini) la misura del pantalone interno. Più usato il termine americano “inseam” (vedi alla voce relativa).

LOCATION

località, luogo. Termine solitamente usato dal personale delle agenzia di moda o dai fotografi per indicare il luogo dove avverrà il servizio fotografico o più in generale il lavoro della modella o del modello scelti daql cliente. Il plurale è “locations”.

LOOK

termine ormai di uso comune in Italia e non solo; indica l’aspetto, il modo di apparire di una persona, dato dall’insieme del suo aspetto fisico e del suo modo di vestire. E’ compito dell’agenzia o del curatore di immagine di trovare il look più adatto per valorizzare i punti forza di ogni aspirante modella o modello

MAGAZINE

termine inglese che ha più di un significato, nel mondo della moda, e non solo, significa rivista: “fashion magazine” rivista di moda, “weekly magazine” rivista settimanale, “monthly magazine” rivista mensile. La rivista è il luogo principe dove compaiono le foto delle modelle o dei modelli per pubblicizzare i prodotti di clienti di ogni settore. Difficilmente una campagna pubblicitaria moda di un certo livello non prevederà l’utilizzo di una rivista femminile o maschile di prestigio e a larga diffusione. Il plurale è “magazines”.

MAKE-UP ARTIST

questo termine fa riferimento a un professionista del settore moda e spettacolo: è il truccatore o la truccatrice, la persona che, spesso con tempi limitati e in situazioni disagiate, deve saper esaltare i tratti del viso della modella professionista e/o alle prime armi in modo che si presenti al meglio durante il servizio fotografico.
Il make-up artist agisce quasi sempre su precise indicazioni del responsabile dell’agenzia, del fotografo o del cliente che ha commissionato il servizio fotografico. Il plurale è “make-up artists”.

MOTHER AGENCY

letteralmente agenzia madre, cioè l’agenzia che rappresenta la modella sul proprio territorio e vende la sua immagine ai clienti senza intermediari. La maggior parte delle modelle straniere che lavorano nelle agenzia italiane, sono “in prestito” dalle loro rispettive agenzie madri estere alle quali l’agenzia italiana paga delle percentuali su ciascun lavoro effettuato dai propri modelli in Italia. Il plurale è “mother agencies”.

NETWORK

significa rete, con vari significati, da rete telematica a rete di comunicazione a rete di cavi e fili e altro ancora. “Net” ci ricorda la rete per eccellenza, il web. Quando si parla di “network” di agenzie nel mondo della moda e dello spettacolo si fa riferimento alla rete di contatti in ternazionali che le principali agenzie di modelle e modelli hanno nel mondo. Il network permette lo scambio continuo di modelli di diverse nazionalità: modelli stranieri lavorano nelle più note agenzie italiane e modelli italiani lavorano in agenzie estere in Europa e non solo. Il plurale è “networks”.

NEWSPAPER

è il giornale; solitamente il termine fa riferimento al giornale quotidiano, ma se associato a specifici aggettivi viene meglio caratterizzato: “daily newspaper”, il quotidiano, “weekly newspaper”, il giornale settimanale; “national newspaper” è il giornale a tiratura nazionale, pensiamo al Corriere della Sera o a La Repubblica, per esempio.
In relazione al mondo della moda la presenza di una foto pubblicitaria o una serie di foto relative ad una campagna stampa, ha un valore economico diverso a seconda del giornale, della pagina del giornale ed eventualmente della porzione di pagina in cui si trova. Una foto a pagina intera sul Corriere avrà un valore economico, cioè un costo, notevolmente superiore rispetto ad una pagina comprata su una rivista settimanale di medio-bassa tiratura. Il plurale è “newspapers”.

OPTION

opzione, nel senso di risultato della scelta della modella o del modello effettuata dal cliente dopo la visione del book e il casting. Il cliente chiama l’agenzia e mette un’opzione sui modelli scelti per il lavoro. Esistono vari livelli di opzione: la prima opzione è la prima scelta, la seconda e la terza opzione possono avvenire sia sulla base di una scelta “di scorta” effettuata dal cliente, sia da una opzione di riserva messa dal booker nel caso in cui la modella scelta dal cliente sia già in prima opzione con un altro cliente per il giorno del lavoro stabilito. Il plurale è “options”.

OUTSEAM

termine americano che indica la misura del pantalone esterno per l’uomo, usato nel composit dei modelli più spesso del termine equivalente inglese “ouside leg”. La misura è espressa in centimetri e in “inches” (vedi alla voce “inch”).
La misura del pantalone esterno va presa a pantalone indossato appongiando un capo del metro all’altezza della cintura, appena sotto i passanti, e tirando il metro fino al punto in cui il pantalone tocca la scarpa.

OUTSIDE LEG

termine inglese che indica sul composit dei modelli (uomini) la misura del pantalone esterno. Più usato il termine americano “outseam” (vedi alla voce relativa).

PHOTOGRAPHER

il fotografo. Il fotografo lavora sia per l’agenzia di moda, che gli commissiona dei test fotografici per i propri modelli, sia per i vari clienti di settore che intendono avvalersi delle sue prestazioni per scattare le foto che verranno utilizzate per pubblicizzare il proprio prodotto.
Nel primo caso il fotografo realizza un servizio fotografico dal quale l’incaricato dell’agenzia sceglie alcune foto da inserire nel book della modella o del modello; nel secondo caso viene realizzato un servizio fotografico per conto del cliente con lo scopo di ottenere una o più foto destinate alla pubblicazione su riviste, cataloghi, ecc. per pubblicizzare il prodotto del cliente. Anche le foto realizzate in questo secondo caso andranno probabilmente ad essere inserite nel book della modella o del modello, la differenza sta nel fatto che le foto effettuate nel secondo caso testimoniano un lavoro di cui la modella o il modello sono stati protagonisti ed hanno quindi più valore all’interno del book in quanto dimostrano il curriculum lavorativo. Il plurale è “photographers”.

POP

non è la musica pop e nemmeno un protocollo relativo al mondo di internet; nel settore del commercio si tratta di un acronimo (parola formata dalle iniziali di più termini) di “point of purchase”, letteralmente punto di acquisto, un termine tipico del marketing e più precisamente del “retail marketing”, focalizzato sui punti vendita, per esempio i negozi.
Nella moda il termine è usato in relazione agli eventuali utilizzi delle foto di una modella o un modello; per il punto vendita possono infatti venire realizzati cartelloni di varie misure da mettere in vetrina o all’interno, cataloghi di varie dimensioni, pannelli, etc. Ognuno di questi utilizzi all’interno del pop ha un determinato costo per il cliente che ha commissionato il servizio fotografico

POS

è un acronimo, un’abbreviazione di “point of sale” (o “point of service”), termine tipico del marketing, è il punto vendita, il negozio, il luogo dove si acquista un prodotto o un servizio. Vedi anche POP.

PRET-A-PORTER

letteralmente significa moda pronta da indossare; il termine in questo caso è francese, ma viene usato spesso anche in inglese senza essere tradotto, l’equivalente inglese è “ready-to-wear” (vedi alla voce relativa). Indica la collezione moda donna o uomo di tipo più commerciale, di realizzazione non sartoriale, ma industriale. Per quanto si tratti di capi di design e spesso di notevole fattura, frutto della creatività degli stilisti, sono capi più commerciali, prodotti anche in serie e in tutte le taglie; sebbene in alcuni casi siano collezioni particolari e limitate, non si tratta comunque mai di pezzi unici, come nel caso dell’Alta Moda. Le sfilate prêt-à-porter donna e uomo vengono proposte due volte l’anno e i principali appuntamenti sono a Parigi, Londra, New York e Milano. Per la donna l’appuntamento a Milano è tra la fine di febbraio e la prima settimana di marzo e tra la fine di settembre e la prima settimana di ottobre. Per l’uomo l’appuntamento milanese è all’incirca a fine gennaio e a fine giugno, preceduto dalle sfilate fiorentine di “Pitti Uomo”. Le sfilate donna durano da 8 a 10 giorni mentre quelle uomo non superano i 4-5 giorni.
Le sfilate avvengono principalmente in Fiera e presso le sedi delle case di moda, ma anche in altri luoghi che possano suscitare l’attenzione dei media e del pubblico: ex fabbriche, scalinate, musei, etc. Alcuni stilisti famosi producono sia collezioni di prêt-à-porter che di Alta Moda, per esempio Chanel e Dior.

SCOUTING

la parola inglese che deriva dal verbo “to scout”, ricercare, fa riferimento ad una delle attività cardine di una agenzia di modelle e modelli. E’ l’operazione di ricerca effettuata da personale esperto dell’agenzia di moda con lo scopo di trovare volti nuovi da lanciare sul mercato – da cui il termine “talent scout”, molto usato nell’ambito cimenatografico. Lo scoting può avvenire sia su territorio nazionale che all’estero (vedi la sezione dedicata all’Agenzia di moda).

SHOE

scarpa, il termine inglese usato al plurale “shoes” e seguito da una cifra indica nel composit il numero di scarpe della modella o del modello.

SHOOTING (o SHOOT)

sottintende “photographic” o “photo”, dal verbo “to shoot”, sparare, ma anche riprendere con una cinepresa o una macchina fotografica. Lo “shooting”, anche detto “shoot”, è un servizio fotografico relativo ad un lavoro commissionato da un cliente ad un fotografo; è una sessione fotografica in cui vengono realizzate più pose. Il termine fa anche semplicemente riferimento al test fotografico realizzato per una modella o un modello per la stampa di foto da inserire nel book.

SHOW

è il cuore pulsante della moda, la sfilata in passerella. Le cosiddette stagioni delle sfilate sono l’appuntamento più importante del sistema moda; sono l’occasione in cui lo stilista lancia la sua nuova collezione e la presenta ai media e al grande pubblico. Il plurale è “shows”.

SHOW-ROOM

non esiste una vera e propria traduzione italiana, il termine è usato in lingua originale. E’ il luogo dove lo stilista di moda tiene le sue collezioni a disposizione del cliente. Mentre nel negozio classico la vendita è affidata a personale sperto, nello show-room, oltre al personale che si occupa di ricevere e vendere i capi ai clienti, ci sono una o più modelle o modelli ingaggiati per mostrare l’abito indossato al potenziale acquirente. Nello show-room si reca non solo il cliente privato, ma anche compratori che acquistano più capi della collezione per rivenderli a loro volta.
Il personale dello show-room riceve anche richieste da parte di fotografi o stylists per l’utilizzo dei capi per servizi fotografici. Nella maggior parte dei casi la cessione dei capi è a titolo gratuito, talvolta invece si tratta di un vero e prorpio noleggio.

SLEEVE

manica, “shirt sleeve” manica di camicia; la misura della manica appare raramente sui composit dei modelli (uomini), quando capita è espressa sia in centimetri che in “inches” (vedi alla voce “inch”). La misura della manica si prende appongiando un capo del metro alla base del collo e tirando il metro morbidamente fin sul polso.

STAGE

nella moda il termine indica la passerella sulla quale le modelle o i modelli sfilano durante la stagione delle sfilate o in altre occasioni. Il significato primario del vocabolo inglese è palcoscenico e la passerella è senza dubbio il palcoscenico dove va in scena la moda. Un altro termine, usato soprattutto negli Stati Uniti, per indicare la passerella è “catwalk” (vedi alla voce relativa) ed è usato per lo più al plurale.

STYLIST

è la persona che procura tutto quanto necessario per realizzare il servizio fotografico o il test fotografico, dagli abiti agli accessori. Concorda con il fotografo e con il responsabile dell’agenzia un certo stile da seguire, anche sulla base della “cartella colori” della persona da fotografare, cioè il suo aspetto fisico: colore dei capelli, della carnagione, degli occhi, proporzioni e modo di porsi. Nel caso in cui la/lo stylist stia lavorando con un cliente per la realizzazione della sua campagna pubblicitaria l’abbigliamento e gli accessori utilizzati saranno forniti dal cliente e la/lo stylist lavorerà in sinergia con il cliente al fine esaltare il prodotto pubblicizzato. Il plurale è “stylists”.

SUIT

termine che ha più significati importanti, fra i quali anche causa, nel senso di azione legale; un altro significato, che è quello che riguarda il mondo della moda, è abito da uomo. Il termine compare talvolta sul composit dei modelli uomini ad indicare la taglia dell’abito indossata, molto più di frequente compare semplicemente la voce “size”, taglia.

TEST

sottintende l’aggettivo “photographic” ed indica il servizio fotografico. Di solito è commissionato dall’agenzia al fotografo al fine di avere una serie di foto da inserire nel book per la modella o il modello appena arrivata in agenzia, oppure per aggiornare il book di una modella professionista per esempio dopo un cambio di look (un taglio di capelli).

TRENDY

alla moda, che segue la moda del momento. Una cosa che è trendy oggi, può non esserlo più fra sei mesi.

WAIST

è la vita nel senso fisico del termine, cioè la misura della circonferenza vita. Il termine è usato sul composit della modella o del modello seguito dalla cifra che indica la misura, espressa in cm o”inches” (vedia lla voce relativa).
La parola inglese che indica la vita nel senso di esitenza in vita è “life”.

WELCOMING

letteralmente dall’inglese dare il benvenuto. E’ un insieme di operazioni che il personale addetto dell’agenzia di moda compie quando arrivano una modella o un modello nuovo in agenzia.

WORK

significa lavoro; nella scheda modella, che sia cartacea o che si tratti di una schermata video di un programma per la gestione modelli, il termine viene usato per indicare i giorni di lavoro della modella o del modello.