Cari Jiemmini dell’agenzia di moda Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,alla ricerca, stavolta, di Dory. Andrew Stanton ci riporta sotto l’oceano, in teoria un anno esatto dopo che il pesce pagliaccio Marlin ha ritrovato il suo Nemo, anche se realtà per questo ritorno ci sono voluti tredici anni. Stanton, classe 1965, con primo film, Alla ricerca di Nemo, vinse l’Oscar. Trovare la storia giusta, in un’epoca di cloni sbiaditi e seguiti fatti con lo stampino, non era facile. E così, il più sensibile di casa Pixar, il secondo assunto dopo Lasseter, vent’anni fa, che non sapeva un’acca di informatica ma aveva il cuore da disegnatore, consegna Alla ricerca di Dory, dal 15 settembre in sala. Il film animato Pixar arriva quando il viaggio cinematografico si è quasi felicemente concluso. Con un pieno di critiche positive, il sito aggregatore Rotten Tomatoes certifica il 94 per cento dei consensi critici e l’incasso attuale di 482 milioni in patria, quasi altrettanti nel resto del mondo. Dory, la pesciolina azzurra smemorata, vive serena sulla barriera corallina con gli amici Nemo e Marlin. Ma quando un gruppo di razze in migrazione attraversano il quartiere, Dory ricorda improvvisamente che ha una famiglia che potrebbe aver bisogno di lei. E’ l’inizio di un viaggio, fisico e emotivo, alla ricerca delle sue origini. E poiché è convinta di non potercela fare da sola, convince i due amici a seguirla in un’avventura che conduce il trio al Parco Oceanografico, in California, un acquario che è anche un centro di riabilitazione. Lì socializzerà con tre bizzarri abitanti, l’irascibile polpo Hank, in perenne progettazione di fughe, il beluga Bailey, convinto di avere un sonar difettoso e lo squalo balena miope Destiny.