Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, comincia questa mattina alle 10 la prima votazione per eleggere il nuovo presidente dello Stato, dopo che ieri Pd, Pdl e Scelta civica hanno trovato un accordo sul nome di Franco Marini, ex leader della Cisl e già presidente del Senato, ma il partito di Pier Luigi Bersani, che ha proposto la candidatura, ieri sera si è spaccato sulla scelta. Nell’assemblea serale dei gruppi parlamentari democratici, infatti, il nome di Marini ha avuto 222 sì e 90 no, mentre gli alleati di Sel hanno deciso di sostenere la candidatura del giurista ed ex garante della privacy Stefano Rodotà, proposto dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.I socialisti hanno detto ieri che sosterranno la candidatura della ex commissaria europea Emma Bonino. Contro la scelta dell’80enne Marini si è espresso anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi, da giorni in aperto scontro con il vertice del Pd. Per l’elezione del successore di Napolitano, la Costituzione prevede che nelle prime tre elezioni sia necessaria la maggioranza dei due terzi dell’assemblea, formata da deputati, senatori e 58 rappresentanti delle Regioni. In queste tre elezioni il quorum sarà dunque di 672 voti su 1007. Dalla quarta votazione che, nel caso, si terrà quindi nel pomeriggio di venerdì, è prevista la maggioranza assoluta, cioè 504 voti. I gruppi parlamentari di Pd, Pdl e Scelta civica possono contare su 656, ai quali vanno aggiunti i delegati regionali. Se gli oppositori confermeranno la loro decisione in aula, almeno nelle prime tre votazioni Marini non avrebbe la maggioranza. Oggi sono previste i primi due turni di voto a maggioranza qualificata, domani mattina la terza, per poi passare al voto a maggioranza assoluta. La conferenza dei capigruppo ha comunque deciso che si voterà anche sabato e domenica.