Cari amici e amiche dell’agenzia di moda JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,arriva da stasera, 30 Marzo, nelle sale “Buona giornata” il film corale di Carlo Vanzina con, tra gli altri, Diego Abatantuono, Lino Banfi, Christian De Sica e Teresa Mannino. In una giornata qualsiasi dell’Italia di oggi, si sfiorano e incrociano (spesso con un vero passaggio del testimone) micro storie e tragicommedie. Gaetani Cavallini, interpretato da De Sica, è un principe romano in disgrazia: “Il nobiluomo squattrinato è uno dei miei cavalli di battaglia”.Vincenzo Salemme, invece, è un facoltoso notaio annoiato dal suo matrimonio con Tosca D’Aquino (“interpreto un classico”, le corna). L’attore napoletano, che viene sorpreso dalla moglie mentre stringe a sè “una femmina – la definisce – esagerata” (l’attrice Daria Baykalova), si è detto soddisfatto per la sua performance. Paolo Conticini (Cecco) veste i panni di uno scaramantico tifoso della Fiorentina che parte in trasferta in compagnia della fidanzata succube, Chiara Francini. “I Vanzina e i compagni di lavoro – ha spiegato – sono dei veri maestri, li ho osservati e ogni episodio è un gioiello”. Lino Banfi è l’imbarazzante senatore Lo Bianco, sotto inchiesta: il Tribunale di Napoli ne chiede l’arresto per corruzione e abuso d’ufficio. Per non farsi arrestare, porterà a votare in parlamento i suoi amici, di cui uno deceduto. “Sono tornato a fare – interviene l’attore pugliese – il vecchio Banfi, lo farò per questa terza generazione che mi ama”. Infatti annuncia che sarà presto anche in televisione nella nuova serie de ‘Un medico in famiglia’, “glielo devo – ha ammesso nonno Libero – alla Rai e alla gente che mi segue”. Diego Abatantuono è invece un milanese sposato con una pugliese e trapiantato con tutta la famiglia in Puglia. Infine la Mannino, leggermente sacrificata sul piano comico, rivela una grande grazia”. L’attrice, che per la prima volta recita per loro, è una manager siciliana trapiantata a Milano. Ha mutuato tutti i vizi più caratteristici dei milanesi, la fretta, l’amore eccessivo per il lavoro e la dipendenza dalla tecnologia e, proprio a causa di questi, si troverà in un brutto guaio. “Mi piace – rivela – aver fatto ridere con le facce, senza le battute”.