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L’agenzia di modelle e modelli a Milano JM , una delle migliori agenzie di moda di Milano, oggi vi parla della Milano Fashion Week e della standing ovation per la sfilata di Armani.

“Re Giorgio” per la prima volta collegato da casa, in convalescenza. L’11 luglio compirà 91 anni

Un’assenza che fa notizia, ma che non ferma la macchina della moda. Nell’Armani Teatro, tra tende bianche e colori del deserto, va in scena la collezione Uomo P/E 2026, un viaggio che guarda alle origini e al Sud del mondo. Armani, quasi 91 anni, ha seguito tutto da casa via FaceTime.

Un’atmosfera calda, accogliente, quasi intima. Lunghe tende bianche a fare da quinte, come se ci trovassimo in un’oasi beduina al calar del sole. E poi, in passerella, una collezione che è un viaggio immaginario nel deserto.

La sfilata si apre con una corsa simbolica di modelli in tenuta EA7, quasi a segnare l’ingresso in una nuova dimensione, un deserto pieno di suggestioni. La collezione, intitolata non a caso “Origini“, è un “sentito omaggio al sud del mondo”, come ha spiegato lo stesso Armani in una nota, un’estetica che riporta alla mente i costumi da lui stesso disegnati per il capolavoro di Bernardo Bertolucci, “Il tè nel deserto”. Sfila così un guardaroba maschile dinamico ed eclettico, che traduce i segni, i colori e le idee della cultura africana nel linguaggio colto e pacato tipicamente armaniano, senza mai cadere nel folklore. Giacche morbide portate a pelle, pantaloni ampi e fluidi, lunghe tuniche che ricordano i burnus dei Tuareg. I tessuti preziosi e cangianti– crêpe e lini dalla mano vissuta – sono trattati con tinture a freddo che donano alla palette di colori caldi (sabbia, terra e terra rossa).