Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,Michelle Yvonne Hunziker, dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Rimini alle ore 9 di venerdì 20 febbraio del prossimo anno per il processo che la vede imputata del reato di “diffamazione”. Finiscono così (o inizia, poiché si prevede che la battaglia legale sarà ancora lunga), in un’aula di tribunale, le accuse che la Hunziker, in quel periodo conduttrice di Striscia la Notizia su Canale 5, in ben cinque puntate rivolse al suo ex manager (giovanile) – Rodolfo “Rody” Mirri -, con parole non troppo velate di essere stata “ricattata sessualmente” dal suo manager, quando era ancora minorenne. Per capire il perché il processo si svolgerà al tribunale di Rimini è bene spiegare come le 5 puntate che Striscia la Notizia dedicò alla vicenda vennero quasi tutte realizzate a Riccione, nell’ufficio che Roduy Mirri aveva nel palazzo, verso monte, all’incrocio tra via dei Mille e viale Ceccarini. Qui una prima volta si presentò una ragazza, a suo dire minorenne (ma non lo era) che chiedeva come fare per entrare nel mondo dello spettacolo. Mirri la invitò a tornare con la madre. Quando le due si presentarono Rody Mirri, con molto realismo se non cinismo, spiegò certi meccanismi e “regole”, tra le quali quella di spogliarsi. Nel decreto di citazione in giudizio vengono riportate le frasi (che sembrano essere state quelle decisive per arrivare al processo) che la Hunziker pronunciò intervistata da Laudadio.
“Lo conosco (si parla di Rody Mirri, ndr) purtroppo è un incubo. Io facevo la modella e avevo 17 anni, Quando feci la pubblicità della Roberta (un paio di mutandine che mostravano il suo “lato B”, ndr)… mi propose di lavorare con lui. All’epoca Aveva già 42-43 anni… però, dopo un po’ che lavoravo con lui mi disse: ‘guarda, questo mondo è un po’ particolare, è un mondo brutto… devi sapere che tra il produttore e la sua protetta ci deve essere sempre un feeling talmente forte che la primo sguardo ci dobbiamo capire, per cui è molto importate che noi due andiamo a letto insieme”. “Lui mi fece un vero e proprio ricatto, mi disse: ‘se vuoi continuare a lavorare con me, devi venire a letto con me”, si legge sempre nel rinvio a giudizio. Poi Mirri, foto a testimonianze alla mano, dimostrò come all’epoca lei viveva nella sua casa a Riccione e che non aveva certo un “atteggiamento distaccato od ostile” quando stavano insieme. Ora dovrà decidere il giudice di Rimini se da parte di Michelle Hunziker ci fu diffamazione o meno. Però, in tribunale, il 20 febbraio, Michelle Hunziker non sarà la sola imputata poiché il sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Stefano Celli, ha ottenuto il rinvio a giudizio per altre sei persone legate alla vicenda. Tra questi il più noto è Massimiliano “Max” Laudadio, che realizzò quelle 5 puntate andate in onda nel marzo del 2010, ma anche la finta mamma e l’altrettanto finta figlia (che si spacciava per minorenne) che andarono nell’ufficio di Rody Mirri a Riccione.