Cari  Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, è stato tenuto in ostaggio tra il 15 e il 16 ottobre. Arrestati tre italiani e altrettanti albanesi. I rapitori avrebbero chiesto trentacinque milioni in cambio di documenti relativi al Lodo Mondadori. In una telefonata tra due indagati si parla di come portare otto milioni di euro in Svizzera. La moglie: “Ho pensato che ci avrebbero ammazzato”. Ghedini: ”Il contabile mi parlò di filmati su Fini”. De Benedetti: “Ridicola ipotesi ribaltamento Lodo Mondadori”.  Sequestro lampo nella notte tra il 15 e il 16 ottobre scorsi ai danni di Giuseppe Spinelli, collaboratore di Silvio Berlusconi. La Squadra Mobile di Milano, in collaborazione con la Dia, ha eseguito sei arresti e una serie di perquisizioni in diverse città d’Italia. I sei fermati sono tre italiani e tre albanesi. Il capo della banda sarebbe stato tradito dalle scarpe rosse con le stringhe nere da appassionato milanista. Secondo quanto spiegato da Alessandro Giuliano, capo della squadra mobile della Questura di Milano, tutto è accaduto in 12 ore. Alle 22 del 15 ottobre Spinelli stava rientrando nella sua casa a Bresso, dopo il lavoro, quando è stato aggredito da due uomini. Insieme ad un altro uomo, giunto alle 2 di notte, i sequestratori hanno costretto in casa fino alla mattina, sia Spinelli sia la moglie. Soltanto alle 9 il ragioniere è riuscito a mettersi in contatto con Berlusconi che ha preso atto delle condizioni per la liberazione degli ostaggi: secondo la testimonianza di Spinelli, i rapitori avrebbero voluto 35 mln di euro in cambio della consegna di certi documenti in grado di ribaltare la sentenza di appello sul Lodo Mondadori. Dopo la telefonata tra Berlusconi e Spinelli, i rapitori se ne sono andati, secondo la polizia, presumibilmente soddisfatti di quanto ascoltato. I documenti di cui ha parlato Spinelli non sono stati rinvenuti e al momento non risulta pagato nessun riscatto.