Cari  Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, Dennis Avner, 54 anni, noto come l’Uomo Gatto, è stato trovato senza vita il 5 novembre scorso nella sua casa a Tonopah, Nevada. Veterano della Marina degli Stati Uniti, Avner è diventato celebre per essersi sottoposto a innumerevoli interventi chirurgici per modificare il proprio volto e diventare sempre più simile a un felino. Il primo tatuaggio, alcune strisce di tigre, arriva all’età di 23 anni, a cui è seguita una serie interminabile di operazioni dal costo totale di circa centomila dollari: unghie affilate e denti da felino, come anche gli zigomi e i baffi, tutto pur di assomigliare il più possibile a una tigre. Il suo sogno era quello di diventare come il suo animale totem degli “Stalking Cat“, le popolazioni indiane del nord America Lakota e Uroni. Oltre agli innumerevoli tatuaggi e piercing, Avner si era fatto impiantare sotto pelle delle protesi di silicone per modificare la conformazione del volto: molte di queste operazioni sono state effettuate da Steve Haworth, specialista della cosidetta “body modification”, e il suo caso era diventato celebre dopo essere stato analizzato in tante trasmissioni televisive. “Ho trovato la fama, ma mai la felicità”, aveva detto l’uomo, che il 5 novembre scorso, all’età di 54 anni, si è tolto la vita nella sua abitazione a Tonopah, Nevada, probabilmente a causa di una forte depressione. Shannon Larratt, ex direttore di BMEzine e amico di Avner, in un post sul blog ha scritto: “Dennis si era identificato talmente tanto con la sua natura felina che aveva deciso di modificare il suo corpo e se stesso non in quello di una tigre, ma una tigre femmina”. E ancora: “Era una persona meravigliosa e complessa, la sua vita era travagliata ma era molto intelligente”. Ancora non si conoscono con certezza i motivi che hanno spinto l’uomo a togliersi la vita, ma c’è chi dice che la speculazione sulla sua storia è stata così pressante da non essere più sopportabile. Altri sostengono invece che proprio le stesse trasformazioni fisiche e le tante operazioni chirurgiche avrebbero in qualche modo alterato la sua psiche, come ha fatto sapere il direttore del centro di Bioetica di Albany, Glenn McGee, nel corso di un’intervista all’Huffington Post americano.