Cari Jiemmini dell’agenzia di moda Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, L’edizione delle donne. Quella di Paola Cortellesi che spiega come certe parole declinate al femminile acquistano un significato sgradevole; di Jasmine Trinca che vince come miglior attrice per Fortunata e dedica il premio alla figlia Elsa; di Claudia Gerini che a stento riesce a trattenere l’emozione; di Stefania Sandrelli che corona «un sogno iniziato nel 1961»; di Diane Keaton che ringrazia Woody Allen per aver lanciato la sua carriera senza vergognarsene; di tutte le attrici che indossano la spilla di «Dissenso Comune», risposta italiana al Me Too hollywoodiano. È stata questa l’edizione numero 62 dei David di Donatello, gli Oscar tricolore, «la grande festa del cinema italiano» come avrà modo più volte di sottolineare il presentatore Carlo Conti. Una festa che premia Ammore e Malavita dei Manetti Bros. come il miglior film dell’anno, in una escalation che lo porterà a vincere altre quattro statuette. Una cerimonia, la prima su Raiuno dopo i due anni a Sky, che regalerà diversi momenti da ricordare. Dall’appello di Paola Cortellesi, Giovanna Mezzogiorno, Jasmine Trinca, Sonia Bergamasco, Serena Rossi e Isabella Ragonese a smettere di utilizzare espressioni come «sei una donna con le palle» e «te la sei cercata» a Renato Carpentieri che, premiato come miglior attore per La tenerezza, dice che «la tenerezza è una virtù straordinaria, nella cortesia c’è un pizzico di ipocrisia, la tenerezza è così com’è». Dal David alla carriera a Steven Spielberg, che ricorda come Lina Wertmüller sia stata la prima donna mai candidata come miglior regista agli Oscar, a Diane Keatonche canta Three Coins in the Fountain a cappella, senza musica.